Questa che vi scrivo qui sotto sarà l’ultima parte dedicata
alla Gola del Furlo. Dopo aver letto tutti e tre i post non vi resta che
andarla a visitare e vederne le sue meraviglie direttamente con i vostri occhi!
Gola del Furlo. Ne ho parlato per molto tempo, ma finora non
ho ancora detto da dove provenga questo toponimo. Il nome della Gola sembra
derivi da “forulus” o “foro”, denominazione che intorno al XIV
secolo indicava il Traforo di Vespasiano. Nel tempo, poi, questo termine si
trasformò nell’attuale “Furlo”.
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La Gola del Furlo vista da ovest. |
Nel nostro excursus storico mi ero fermato alla metà del
‘500. Da questo periodo, fino a quasi gli inizi dell’800 il passo perse la sua
importanza e il transito attraverso la gola rimase difficile e pericoloso,
anche a causa dei numerosi briganti presenti nel circondario.
Alla fine del ‘700 esplose, anche in queste zone, il “miraggio
dell’oro”. La speranza per molti di improvvisa ricchezza finì, tuttavia, ben
presto in una bolla di sapone, perché il fenomeno era dovuto esclusivamente al
riscontro accidentale di semplice pirite in un luogo subito ottimisticamente
ribattezzato “Vena dell’Oro”. A spegnere gli eccessivi ed infondati entusiasmi
contribuì anche il terremoto di Cagli del 3 Giugno 1781 che seppellì per sempre
la “vena” sotto un’impressionante caduta di massi.
In questo periodo molti furono i passaggi all’interno della
gola di truppe straniere tra cui Spagnoli, Austriaci e Francesi. Tra tutti
possiamo ricordare quello che avvenne tra il Maggio e il Giugno 1849, quando i
volontari della Repubblica Romana opposero resistenza agli Austriaci bloccando
la via per la capitale.
Ma la notorietà del luogo esplose verso la fine degli anni
1920. Infatti in quegli anni Benito Mussolini “consacrò” la città del Furlo
come il luogo ideale per rilassarsi e staccare dagli impegni quotidiani. Il
capo del Regime Fascista che frequentava questo posto non era quello che tutti
conoscono, con divisa ed elmetto che arringa la Nazione. Era, piuttosto, la
versione privata e familiare, e al riguardo fanno fede le numerose foto
d’epoca. Nel tragitto che va da Roma a Predappio, la sua città natale, in quel
tempo non esistevano strade alternative alla Flaminia.
Gola del Furlo/3: Mussolini e il suo profilo