In giro a piedi/2: Capanna Ghezzi - Cima del Redentore - Lago di Pilato
Da Capanna Ghezzi al Lago di Pilato per la Cima del Redentore
Dati dell'escursione:
Difficoltà: Alta
Tipo percorso: Anello
Dislivello: 1325 m
Lunghezza percorso: 21,5 Km
Durata escursione: circa 9 ore
Vette toccate:
Quarto San Lorenzo (2247 m)
Cima dell'Osservatorio (2350 m)
Cima del Redentore (2448 m)
Pizzo del Diavolo (2410 m)
Cima del Lago (2422 m)
Punta di Prato Pulito (2373 m)
Prima di partire: Fate un buon rifornimento di acqua perché durante il percorso troverete soltanto due fonti, di cui la seconda (sotto il Lago di Pilato) quasi sempre asciutta durante la stagione estiva.
Luogo di partenza: Punto di partenza ideale è la Capanna Ghezzi (rif. CAI di Perugia). Dico ideale perché è praticamente impossibile arrivarci in macchina! Infatti la carrareccia è davvero impraticabile a causa dei profondi solchi scavati dallo scorrere delle acque piovane proprio al centro della strada.
Come arrivare: Scendendo da Castelluccio di Norcia, in direzione di Ascoli Piceno, troviamo, sulla sinistra, poco prima del Pian Grande, una piazzola di sosta naturale. Da qui parte la stradina imbrecciata che dovete prendere per dirigervi alla Capanna Ghezzi. Come ho già accennato in precedenza difficilmente riuscirete ad arrivare fino al rifugio; il mio consiglio è quindi di percorrere il più possibile questa stradina e parcheggiare al lato quando incontrate una sbarra in metallo (1350 m).
Questa è, a mio avviso, la parte più bella dell'escursione. In rapida successione toccherete le cime più alte: Quarto San Lorenzo (2247 m), Cima dell'Osservatorio (2350 m), Cima del Redentore (2448 m), Pizzo del Diavolo (2410 m), Cima del Lago (2422 m) e Punta di Prato Pulito (2373 m).
Percorrendo la cresta (senza sentiero) arriverete fino al rifugio Zilioli (rif. CAI di Perugia - 2240 m) situata sulla Sella delle Ciaule. Da qui, se volete, potete salire fino al Monte Vettore, ma il mio consiglio è di non farlo dato che questa escursione è già di per se molto lunga.
Scendete, ora, senza seguire un particolare sentiero, all'interno del canale erboso disseminato di doline, fino a raggiungere un intaglio che costituisce la parte più bassa della conca. Siete ora di fronte a delle piccole "svolte" (passaggio di I grado) da affrontare con particolare attenzione. Superate queste il sentiero (o i sentieri) ritorna visibile e attraversa il ghiaione trasversalmente fino al Lago di Pilato (1949 m).
In questo luogo, soprattutto d'estate, incontrerete sicuramente molte persone, dato che è una delle mete più visitate dei Monti Sibillini. Il Lago di Pilato ha una storia molto interessante e spero di potervela illustrare in qualche post futuro. Intanto vi accenno che all'interno del lago vive un piccolissimo crostaceo unico al mondo: il Chirocefalo del Marchesoni (Chirocephalus marchesonii). Questo, secondo me, è il luogo ideale per riprendersi dalle fatiche prima di ripartire.

Il Lago di Pilato
Per il ritorno si prosegue scendendo all'interno della Valle del Lago prendendo il sentiero evidente proprio al centro di questa (sentiero 151). Ogni tanto, alla vostra sinistra partono altri sentieri. E' proprio uno di questi che dovete prendere. Penso la scelta sia indifferente perché si dovrebbero tutti ricongiungere in un unico sentiero (sentiero 153). Andate avanti fino a Forca Viola e poi proseguite per lo stesso percorso dell'andata.Fauna osservata: Chirocefalo del Marchesoni, Falco Pellegrino, Gracchio Alpino, Cornacchia Grigia.
Detto del giorno: "Non te sta a 'nventà gniente!" (G.) Ovvero, in montagna, segui sempre i sentieri indicati, altrimenti potresti allungare di molto la tua escursione (se ti va bene)!
Link Utili: Capanna Ghezzi, Rifugio Zilioli.
Link Utili: Capanna Ghezzi, Rifugio Zilioli.

2 commenti:
Che meraviglia i laghi di Pilato! Non ho mai affrontato la scarpinata, sono più da trekking urbano che da trekking di montagna.
Spero di poter rimediare presto.
Grazie nick per il bel post, mi sa che prossimamente te lo ruberò...posso?
Prego, certo che puoi utilizzarlo! :) Ciao
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