Quando d'improvviso a primavera tutto ingiallisce -parte terza-
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PRIMAVERA SILENZIOSA / 3
Ovvero come la Provincia di Ancona sparge insensatamente veleni e morte lungo le strade
CI SONO SOLUZIONI ALTERNATIVE?
Innanzi tutto è bene precisare che la migliore forma di gestione dei bordi stradali è quella dello sfalcio, che garantisce la maturazione, la funzionalità e il miglior aspetto estetico dei margini stradali.
In alcuni casi, a causa della particolare frequenza di ostacoli, come in corrispondenza dei guardrail, risulta difficile intervenire con i più comuni mezzi meccanici di sfalcio, ma esistono numerose, efficaci e valide alternative verdi.
Anche dal punto di vista strettamente tecnico ci sono alternative naturali anche nelle situazioni più artificiose, come sotto i guard-rail; qui infatti si insediano frequentemente comunità di piccole graminacee (Poa annua, Bromus hordeaceus, Vulpia membranacea), mentre in altre condizioni caratterizzate da maggiore povertà di suolo si sviluppano spontaneamente tappeti di crassulaceae (Sedum album e S. rupestre), che svolgono il ruolo di protezione del terreno senza creare alcun problema di sviluppo in altezza e senza alcuna necessità di sfalcio.
Una situazione di confronto pratico che molti di noi possono verificare è lungo l’arteria che collega la Superstrada Vallesina (S.S. 76) con Cingoli. Si tratta di una strada per metà in Provincia di Ancona e per l’altra metà in Provincia di Macerata; chi la percorre quotidianamente per lavoro o chi occasionalmente la utilizza potrà rendersi conto del diverso aspetto e degli effetti vistosamente negativi dovuti al trattamento chimico cui è stata fatta oggetto la parte anconetana, a confronto con la rigogliosa copertura vegetale e le abbondanti fioriture che in questo periodo di primavera si susseguono e si alternano lungo il tratto più vicino a Cingoli.
MA ALLORA, CHI CI GUADAGNA?
COSA FANNO ALTRE REGIONI?
Altre amministrazioni hanno fatto scelte molto più sagge e diametralmente opposte.
Ad esempio la regione Toscana ha varato, in data 1 luglio 1999, una Legge Regionale (la n. 36) dal titolo Disciplina per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e procedure per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura.
All’articolo 6 essa prevede che i prodotti impiegati devono avere caratteristiche di minima persistenza ambientale accertata con la registrazione del prodotto e non devono riportate in etichetta indicazioni di tossicità per la fauna terrestre e acquatica, nonché per la microflora e la microfauna (esclude pertanto automaticamente l’uso del glyphosate). La stessa Legge 36 prevede inoltre che: chiunque per sé o per conto terzi, impiega prodotti fitosanitari contenenti sostanze ad azione diserbante e geodisinfestante, destinati all’utilizzo per scopi non agricoli deve richiedere ed ottenere il nulla-osta di carattere sanitario del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL competente per territorio …l’area trattata deve essere delimitata e segnalata da parte dell’operatore addetto al trattamento con cartelli di pericolo e di divieto di accesso alle persone non autorizzate sia durante il trattamento che per tutto l’intervallo di agibilità, stabilito in almeno 48 ore …le aree interessate dai trattamenti devono trovarsi a non meno di 10 metri dalle abitazioni e dai ricoveri degli animali … le aree interessate dai trattamenti devono altresì trovarsi a non meno di 10 metri dalle strade di pubblico passaggio.
Anche la Provincia di Olbia, già nel 2008, ha varato un regolamento che vieta tassativamente l’uso di diserbanti al di fuori delle aree coltivate ed inoltre nelle norme approvate da numerosi comuni italiani all’interno dei Regolamenti di Polizia rurale e in quelli relativi al Verde pubblico e privato non mancano indicazioni specifiche che vietano l’uso della pratica del diserbo nei margini stradali e al di fuori delle aree coltivate.
CHE FARE?
La proposta che faccio è quella di programmare, attraverso il Coordinamento per la tutela del Paesaggio delle Marche e la partecipazione di tutte le Associazioni, le Organizzazioni e i Comitati che vorranno aderire, entro breve tempo una conferenza-manifestazione che affronti i principali nodi del tema, alla quale invitare il Presidente del Consiglio regionale, con l’impegno a varare una legge che disciplini questa materia e sancisca il divieto del diserbo sistematico, anche per le arterie stradali gestite dall’ANAS e dalla Società Autostrade (da quest’anno trattate estesamente con questa pratica inutile, dannosa e antiestetica), oltre che un impegno concreto a sostenere politiche attive che incoraggino un uso virtuoso delle risorse ambientali ed evitino ulteriori ed inutili danni all’ambiente e al paesaggio delle Marche (così come promesso nei programmi elettorali dai rappresentanti di ogni parte politica).
Una raccolta di dati per una documentazione più capillare ed esaustiva.
Chiedo a quanti sono interessati di farmi avere (f.taffetani@univpm.it) una breve documentazione fotografica (con indicazione della data e della località), dei danni provocati dall’uso indiscriminato del diserbo, anche da parte di agricoltori e di privati cittadini, nei territori di propria conoscenza. Ne potremo allestire una mostra durante la conferenza-manifestazione e costituiremo un dossier a sostegno della nostra protesta e della richiesta di interruzione immediata di questa barbarie.
Una lettera di protesta ai responsabili della Regione Marche e della Provincia di Ancona.
IN CONCLUSIONE
Allego una motivata petizione di Piero Bevilacqua per l’abbandono della pratica del diserbo, inutile e pericolosa fuori delle aree coltivate, ma altrettanto dannosa nelle campagne dove viene peraltro attuata, sempre più spesso, in modo indiscriminato.
Per concludere: una frase che sintetizza una concezione per un futuro della vita nel nostro pianeta (Fritjof Capra, La rete della vita, Rizzoli, 1997):
La sopravvivenza dell’umanità dipenderà dal nostro grado di competenza ecologica, dalla nostra capacità di comprendere i principi dell’ecologia e di vivere in conformità con essi.
Prof. Fabio Taffetani
Ordinario di Botanica sistematica
Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali
Via Brecce bianche
Università Politecnica delle Marche
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